Domande Frequenti - FAQ

Benvenuti nella sezione Domande Frequenti dedicata alla conservazione delle cellule staminali cordonali! Qui troverete risposte alle domande più comuni riguardanti il processo di conservazione, i benefici delle cellule staminali cordonali e molto altro. Esplorate questa sezione per ottenere tutte le informazioni necessarie per prendere una decisione informata sul nostro servizio.

La conservazione del cordone ombelicale è il processo di raccolta e conservazione del sangue del cordone ombelicale di un neonato per scopi futuri.
La conservazione del cordone ombelicale può offrire diverse opportunità terapeutiche future per il bambino e per i membri della sua famiglia. Il sangue del cordone ombelicale contiene cellule staminali che possono essere utilizzate per trattare una varietà di malattie.
Durante il parto, il sangue del cordone ombelicale viene raccolto in un contenitore sterile utilizzando un kit di raccolta. Il processo è indolore e sicuro per il neonato e la madre.
Le cellule staminali del sangue del cordone ombelicale possono essere utilizzate per trattare diverse malattie del sangue, come leucemie e linfomi, nonché malattie genetiche del sistema immunitario e alcuni disturbi metabolici.
Il sangue del cordone ombelicale può essere conservato per un periodo di tempo illimitato. Tuttavia, è consigliabile conservarlo per almeno 20-25 anni, poiché la maggior parte delle malattie trattabili con le cellule staminali del cordone ombelicale si sviluppano nell’infanzia o nell’adolescenza.
Il costo della conservazione del cordone ombelicale può variare a seconda del servizio e del paese. In generale, ci sono spese iniziali per il kit di raccolta e spese annue o a lungo termine per la conservazione. I costi possono variare da alcuni centinaia a alcuni migliaia di euro.
La conservazione del cordone ombelicale è considerata un procedimento sicuro per il neonato e la madre. Tuttavia, ci sono alcune rare complicanze associate alla raccolta del sangue del cordone ombelicale, come l’emorragia o l’infezione del sito di raccolta.
Se si verifica la necessità di utilizzare il sangue del cordone ombelicale conservato, il campione verrà prelevato dalla banca del cordone ombelicale e fornito al medico responsabile del trattamento del paziente.
Il sangue del cordone ombelicale conservato può essere utilizzato dal bambino donatore stesso o da un familiare compatibile, a seconda della condizione medica che richiede il trapianto.
Se decidi di non conservare il cordone ombelicale, il sangue verrà considerato materiale biologico di scarto e verrà eliminato in modo appropriato.
Non esistono garanzie che il sangue del cordone ombelicale conservato possa trattare tutte le malattie. Tuttavia, è stato dimostrato che le cellule staminali del cordone ombelicale possono essere efficaci nel trattamento di alcune malattie del sangue e di altri disturbi medici.
Sì, molte strutture sanitarie offrono programmi di donazione del sangue del cordone ombelicale. Il sangue donato viene utilizzato per scopi di ricerca o per trapianti di cellule staminali a pazienti che ne hanno bisogno.
Durante il parto, dopo il taglio del cordone ombelicale, viene utilizzato un kit di raccolta sterile per raccogliere il sangue rimanente nel cordone. Il kit viene quindi sigillato e inviato alla banca del cordone ombelicale per la conservazione.
E’possibile raccogliere il sangue cordonale con tutti i tipi di parto: naturale, cesareo, con anestesia epidurale, indotto
In alcuni casi, potrebbe non essere possibile conservare il sangue del cordone ombelicale. Ciò può accadere se il parto è troppo rapido, se la quantità di sangue raccolto è insufficiente o se ci sono complicazioni durante la raccolta.

L’importazione in Italia di cellule staminali cordonali è soggetta a preventiva autorizzazione da parte del Ministero della Salute, come previsto dall’Ordinanza 4 maggio 2007 del Ministero della Salute (art. 3) e nel rispetto dei requisiti di cui all’allegato 3 del Decreto ministeriale 7 settembre 2000 e in particolare:

1. MINISTERO DELLA SALUTE ORDINANZA 13 aprile 2006 ( in Gazz. Uff., N del 9 Maggio 2006, n.106)
Misure urgenti in materia di cellule staminali da cordone ombelicale.
Art. 3.
1. L’autorizzazione all’importazione e all’esportazione di cellule staminali da cordone ombelicale per uso sia autologo che allogenico e’ rilasciata di volta in volta dal Ministero della salute – Direzione generale della prevenzione sanitaria – nel rispetto dei requisiti di cui all’allegato 3 del decreto ministeriale 7 settembre 2000.


2.DECRETO MINISTERIALE 7 settembre 2000 (in Gazz. Uff., 23 ottobre 2000, n. 248).
Disposizioni sull’importazione ed esportazione del sangue umano e dei suoi prodotti, per uso terapeutico, profilattico e diagnostico.
Art. 1.
Il presente decreto regola l’importazione e l’esportazione del sangue umano e dei suoi prodotti per uso terapeutico, profilattico e diagnostico anche in relazione allo stato di avanzamento del piano di incremento produttivo di sangue e di plasma nazionali. Esso è sottoposto ad aggiornamento sentiti la Commissione nazionale per il servizio trasfusionale e l’Istituto superiore dì sanità, ed in attuazione delle normative europee del settore, tenendo conto delle innovazioni in campo scientifico e tecnologico finalizzate a garantire la sicurezza dei prodotti.
Art. 5.
1. L’autorizzazione all’importazione e all’esportazione di sangue e di emocomponenti nonché di cellule staminali emopoietiche e di cellule staminali da cordone ombelicale destinate al trapianto è rilasciata di volta in volta dal Ministero della sanità – Dipartimento delle professioni sanitarie, delle risorse umane e tecnologiche in sanità e dell’assistenza di competenza statale – nel rispetto dei requisiti di cui all’allegato 3.
ALLEGATO 3
Documentazione da presentare ai sensi dell’art. 5 ai fini della:
a) importazione – esportazione di sangue e/o emocomponenti;
b) importazione – esportazione di cellule staminali ematopoietiche, nonché di cellule staminali da cordone ombelicale.
Il medico responsabile della struttura ematologica ospedaliera presso la quale il paziente viene trattato ovvero il medico responsabile della struttura trasfusionale ospedaliera, ognuno per la propria competenza, deve presentare una specifica istanza per ricevere l’autorizzazione dalla quale risulti:
numero di contenitori etichettati secondo le procedure definite con protocollo formulato dal responsabile del servizio, con l’indicazione anche della data di ogni prelievo nonché delle modalità di conservazione;
test per la ricerca di antigeni e di anticorpi di agenti infettivi lesivi della salute previsti dalla normativa vigente per i donatori di sangue, nonché l’indicazione del valore delle ALT;
controlli immunoematologici sul donatore;
nazione di destinazione o di provenienza;
struttura sanitaria ricevente;
data del trasporto;
mezzo e modalità di trasporto;
frontiera di passaggio.
Inoltre, ai fini del rilascio di autorizzazione alla importazione – esportazione di cui alla lettera b), le sopraspecificate informazioni devono essere completate con:
generalità del/dei paziente/i ricevente/i;
controlli immunoematologici sul ricevente.
Né le varie ordinanze, né il Decreto citato, attribuiscono di una procedura diversa relativa al Paese dal quale le cellule staminali vengono importate.