Dal cordone ombelicale è possibile estrarre due tipi di cellule staminali: emopoietiche e mesenchimali.

Primo trapianto di cellule staminali cordonali

L’utilizzo delle cellule staminali cordonali nelle terapie è iniziato nel 1989, quando il Prof. Hal Broxmeyer e la Prof.ssa Eliane Gluckman hanno effettuato il primo trapianto di cellule staminali cordonali a Parigi. Il paziente, Matthew Farrow, di 5 anni, era affetto da Anemia di Fanconi. Le cellule utilizzate provenivano dal sangue cordonale della sua sorella. Dopo il trapianto, il bambino è completamente guarito.

Cellule Staminali mesenchimali del Tessuto Cordonale

Il cordone ombelicale è costituito da una sostanza gelatinosa chiamata “gelatina di Wharton”. Questa gelatina protegge e isola i vasi ombelicali ed è costituita principalmente da tessuto connettivo, che contiene cellule staminali mesenchimali. Le cellule staminali mesenchimali sono un tipo di cellule staminali adulte, immature e indifferenziate.
Le cellule staminali mesenchimali hanno origine dal mesoderma. Questo tipo di cellule, essendo in una fase adulta, non è totipotente (ossia non può generare tutte le linee cellulari del corpo), ma è pluri/multipotente, ossia può generare solo tipi di cellule connettivali. Le cellule staminali mesenchimali svolgono un ruolo rigenerativo nei tessuti, si dividono ciclicamente e le nuove cellule sostituiscono quelle che presentano segni di invecchiamento o sono danneggiate.
L’utilizzo delle cellule staminali mesenchimali adulte rappresenta attualmente uno dei settori più interessanti della medicina rigenerativa. L’obiettivo è ripristinare la funzionalità di organi e tessuti danneggiati. Queste cellule hanno la capacità di autoriplicarsi e proliferare illimitatamente. Le loro applicazioni possono riguardare malattie autoimmuni come la sclerosi multipla, la ricostruzione delle cellule cardiache dopo un infarto, la rigenerazione di cartilagini e articolazioni, il trattamento di lesioni del midollo spinale e l’artrite.
Malattie trattate
Le patologie di seguito elencate, sono ordinariamente trattate con protocolli terapeutici che contemplano il trapianto di cellule staminali ematopoietiche. Per alcune di queste, il trapianto è l’unico approccio possibile, mentre in altri casi viene utilizzato solo quando le terapie di prima linea non hanno avuto un buon esito o quando la malattia è molto aggressiva.

L'Anemia è una carenza o malformazione dei globuli rossi

  • Anemia Aplastica acquisita
  • Anemia congenita diseritropoietica congenita
  • Anemia di Fanconi (N.B. è la malattia per la quale è stato effettuato il primo trapianto di sangue cordonale avvenuto nel 1988)
  • Aplasia pura della serie eritroide acquisita
  • Anemia di Blackfan-Diamond

Disordini congeniti del sistema immunitario

  • Malattia granulomatosa cronica
  • Disfunzione citoscheletrica dei neutrofili
  • Disgenesia reticolare??
  • Ipoplasia trico-cartilaginea
  • Porfiria congenita Eritropoietica (anche nota come Morbo di Gunther)
  • Sindrome di Wiskott-Aldrich
  • Sindrome di Shwachman-Diamond
  • Mastocitosi Sistemica
  • Amegacariocitosi / Trombocitopenia Congenita
  • Immunodeficienza Severa Combinata (SCID)
  • SCID con deficit di adenosin deaminasi (ADA-SCID)
  • SCID X-linked
  • SCID con assenza di cellule T & B

Leucemie e Linfomi

La Leucemia è un tumore del sistema immunitario del sangue, che colpisce cellule chiamate leucociti o globuli bianchi): Leucemie Acute
  • Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA)
  • Leucemia Mieloide Acuta (LMA)
  • Leucemia Bifenotipica Acuta
  • Leucemia Indifferenziata Acuta
  • Leucemie Croniche
  • Leucemia Mieloide cronica (LMC)
  • Leucemia Linfocitica cronica (LLC)
  • Leucemia mieloide cronica giovanile (J-CML)

Linfomi

Il Linfoma è un tumore che colpisce i leucociti che circolano nel sangue e nei vasi linfatici:
  • Morbo di Hodgkin
  • Linfomi Non-Hodgkin

Malattie delle plasmacellule (cancri nel midollo osseo)

  • Mieloma Multiplo
  • Leucemia delle Plasma Cellule
  • Morbo di Waldenstrom
  • Malattie metaboliche ereditarie
  • Mucopolisaccaridosi (MPS)
  • Sindrome di Hurler (MPS-IH)
  • Sindrome di Scheie (MPS-IS)
  • Sindrome di Maroteaux-Lamy (MPS-VI)
  • Sindrome di Sly, Defi cit di Beta-Glucuronidasi (MPS-VII)
  • Mucolipidosi II (I-cell Disease) Leucodistrofie
  • Adrenoleucodistrofia (ALD)/Adrenomieloneuropatia (AMN)
  • Malattia di Krabbe
  • Leucodistrofia Metacromatica

Malattie di accumulo lisosomiale

  • Malattia di Gaucher
  • Malattia di Sandhoff

Piastrinopatie congenite

  • Trombocitopenia congenita
  • Tromboastenia di Glanzmann

Piastrinopatie congenite

  • Trombocitopenia congenita
  • Tromboastenia di Glanzmann

Altri tipi di tumori ( Non originati nel sistema del sangue):

  • Neuroblastoma
  • Sarcoma di Ewing
  • Rabdomiosarcoma
  • Carcinoma e cellule chiare del rene

Altre indicazioni

  • Sindrome di Evans
  • Sindrome linfoproliferative autoimmune (da diffetto di FAS, FAS-L, Caspasi)
  • Sclerosi sistemica progressiva
  • Carcinoma e cellule chiare del rene

La nostra missione è educare, informare e fornire servizi di alta qualità per la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale

Trapianti di Cellule Staminali del Cordone Ombelicale
Il trapianto di cellule staminali emopoietiche (Hematopoietic stem cell transplantation – HSCT) è una procedura medica utilizzata principalmente in ematologia ed oncologia per trattare pazienti affetti da malattie del sangue o del midollo osseo. Le cellule staminali emopoietiche, che possono essere ottenute dal midollo osseo o dal cordone ombelicale, vengono trapiantate nel paziente dopo la distruzione del suo sistema immunitario attraverso radioterapia o chemioterapia. Queste cellule hanno la capacità di produrre e ricostruire tutte le cellule del sangue, come globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.
I primi tentativi di trapianto di cellule staminali emopoietiche sono stati effettuati negli anni ’50 e ’60, subito dopo la scoperta del sistema maggiore di istocompatibilità (Major Histocompatibility Complex – Human Leukocyte Antigen, HLA). Il primo trapianto di successo, condotto secondo i criteri di compatibilità tessutale donatore/ricevente, è stato pubblicato nel 1968. Oggi, questa procedura è ampiamente utilizzata per trattare diverse malattie ematologiche, sia neoplastiche che non neoplastiche, ed è considerata una valida opzione terapeutica.

A seconda del tipo di malattia e dell’età del paziente, il tasso di guarigione tramite trapianto di cellule staminali emopoietiche varia dal 30% al 90%.

Le principali malattie che possono essere trattate con le cellule staminali emopoietiche sono:
  • Leucemia acuta mieloide e linfoide
  • Leucemia cronica mieloide
  • Sindromi mielodisplastiche
  • Disordini linfoproliferativi (leucemia linfatica cronica, linfomi non di Hodgkin, linfomi di Hodgkin, mieloma multiplo)
  • Malattie da immunodeficienza o errori congeniti (sindrome da immunodeficienza severa, leucemia aplastica severa, talassemia o anemia mediterranea, anemia emolitica falciforme, anemia di Fanconi e anemia di Brockgan-Diamond, errori congeniti del metabolismo)
  • Negli ultimi anni, si è sviluppato l'utilizzo terapeutico delle cellule staminali emopoietiche cordonali anche nei tumori solidi, come quelli della mammella, il neuroblastoma e il retinoblastoma.
Trapianto Autologo
Il trapianto autologo coinvolge l’estrazione delle cellule staminali emopoietiche dal paziente stesso e la loro conservazione in un freezer. Successivamente, il paziente viene sottoposto a chemioterapia ad alta dose, con o senza radioterapia, per eliminare le cellule maligne, ma a costo della distruzione parziale o completa del midollo osseo e della sua funzione di produzione di nuove cellule del sangue. Le cellule staminali autologhe vengono quindi reinserite nel corpo del paziente attraverso un’infusione, ripristinando la normale produzione di globuli rossi. Tuttavia, potrebbero essere necessarie trasfusioni di sangue durante il processo di recupero.
I trapianti autologhi presentano il vantaggio di un minor rischio di infezioni durante la fase di immuno-compromissione del trattamento, poiché il sistema immunitario si riprende rapidamente. Inoltre, il rischio di rigetto (graft-versus-host disease) è molto raro poiché donatore e ricevente sono la stessa persona. Questi vantaggi hanno reso il trapianto autologo una delle opzioni terapeutiche di seconda linea.
Le principali patologie in cui è indicato il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche sono:
  • Mieloma multiplo e altre discrasie plasmacelluari
  • Linfoma non di Hodgkin
  • Linfoma di Hodgkin
  • Leucemia mieloide acuta
  • Leucemia linfoblastica acuta (meno comune)
  • Tumori solidi sensibili alla chemioterapia (es. osteosarcoma, seminoma, sarcoma di Ewing, tumori mammari ad alta frazione di crescita, tumori a cellule germinali)
  • Malattie autoimmuni (LES, sclerosi sistemica progressiva, artrite reumatoide)
  • Malattie neurologiche (sclerosi multipla)
  • Malattie infiammatorie intestinali (es. malattia di Crohn)
Trapianto Allogenico
Il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche coinvolge due persone: il donatore sano e il paziente ricevente. Il donatore deve essere compatibile con il ricevente in termini di tipizzazione tissutale, che viene valutata attraverso la variabilità del gene HLA (Human Leukocyte Antigen). I donatori possono essere parenti stretti (fratelli o gemelli monozigoti) o non correlati.

Trovare un donatore compatibile tra parenti stretti ha una probabilità di circa il 30%, mentre la probabilità di trovare un donatore non correlato è di circa 1 su 100.000

Conservazione Famigliare o Donazione Pubblica del Cordone Ombelicale?

La decisione di donare o conservare le cellule staminali del cordone ombelicale è una scelta importante che i genitori si trovano spesso ad affrontare come atto di solidarietà o per il bene della propria famiglia. È essenziale ottenere informazioni accurate su tutti gli aspetti, inclusi quelli normativi, scientifici, etici e procedurali.

Come aderire al nostro servizio?

La conservazione dedicata delle cellule staminali da sangue cordonale è consentita gratuitamente solo in presenza di una patologia nel neonato, nei fratelli o nei genitori che richiede il trapianto di cellule staminali del cordone ombelicale. In questo caso, le cellule staminali vengono conservate in una banca pubblica per un uso esclusivo della famiglia.
In Italia, l’elenco delle malattie per le quali il Ministero della Salute riconosce gratuitamente la conservazione dedicata delle cellule staminali del cordone ombelicale è riportato nell’Allegato 1 del Decreto Ministeriale del 18 novembre 2009: “Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale per uso autologo-dedicato”. In tutti gli altri casi, la famiglia può scegliere di donare le cellule a una banca pubblica italiana o di conservarle in una biobanca privata all’estero, come stabilito dall’Accordo tra Governo, Regioni e Province Autonome del 29 aprile 2010.

Biobanche Pubbliche - Donazione

Se la famiglia decide di donare le cellule staminali del proprio bambino, è necessario che il parto avvenga presso una struttura ospedaliera che offra questo servizio (con alcune restrizioni orarie legate all’organizzazione dell’ospedale). Il sangue cordonale prelevato subito dopo il parto viene conservato in forma anonima in una banca pubblica e viene inserito nel Registro Internazionale per essere messo a disposizione della collettività.

Biobanche Private – Conservazione Famigliare

Se la famiglia opta per la conservazione famigliare delle cellule staminali del proprio bambino, è necessario contattare una biobanca privata e richiedere il kit di prelievo. Il prelievo del sangue cordonale può essere effettuato presso tutte le strutture ospedaliere, e il personale medico è tenuto a giustificare l’eventuale mancata raccolta.
Dopo il parto, il kit per la raccolta del sangue cordonale viene spedito alla biobanca previa autorizzazione all’esportazione delle cellule staminali ottenuta dalla Direzione Sanitaria e soggetta al pagamento di un ticket (l’importo varia da regione a regione, in base all’Accordo tra Governo, Regioni e Province Autonome del 29 aprile 2010). In questo caso, il costo della conservazione è a carico della famiglia, e le cellule staminali rimangono ad uso esclusivo della famiglia, pronte per un trapianto in qualsiasi momento.
Re-importazione delle Cellule Conservate all’Estero in caso di necessitá
Nel caso di necessità di un trapianto, la re-importazione in Italia delle cellule staminali conservate all’estero è regolata dal Decreto Ministeriale del 7 settembre 2000: “Disposizioni sull’importazione ed esportazione del sangue umano e dei suoi prodotti, per uso terapeutico, profilattico e diagnostico”. Questo impone che il materiale biologico proveniente dall’estero sia soggetto ad autorizzazione ministeriale e sia accompagnato da una documentazione che includa il numero di contenitori etichettati secondo le procedure definite dal responsabile del servizio, l’indicazione della data di ogni prelievo e delle modalità di conservazione, la nazione di provenienza, la struttura sanitaria ricevente, la data del trasporto, il mezzo e le modalità di trasporto, le generalità del paziente, i controlli immunoematologici sul paziente, i test per la ricerca di antigeni e anticorpi di agenti infettivi lesivi della salute previsti dalla normativa vigente per i donatori di sangue, i controlli immunoematologici sul donatore e l’indicazione della frontiera di passaggio.

E’ possibile utilizzare le cellule staminali conservate all’estero?

In caso di necessità per un trapianto, la reimportazione in Italia delle cellule staminali conservate all’estero, è regolata dal Decreto Ministeriale del 7 settembre 2000: Disposizioni sull’importazione ed esportazione del sangue umano e dei suoi prodotti, per uso terapeutico, profilattico e diagnostico. Questo impone che Il materiale biologico proveniente dall’estero sia soggetto ad autorizzazione ministeriale e sia accompagnato da una documentazione dalla quale risulti:
  • numero di contenitori etichettati secondo le procedure definite con protocollo formulato dal responsabile del servizio, con l'indicazione della data di ogni prelievo e delle modalità di conservazione
  • nazione di provenienza
  • struttura sanitaria ricevente
  • data del trasporto
  • mezzo e modalità di trasporto
  • generalità del paziente
  • controlli immuno-ematologici sul paziente
  • test per la ricerca di antigeni e di anticorpi di agenti infettivi lesivi della salute previsti dalla normativa vigente per i donatori di sangue
  • controlli immuno-ematologici sul donatore
  • indicazione della frontiera di passaggio.

VitaCord garantisce il rispetto di tali indicazioni dettate dagli standard internazionali che i nostri laboratori hanno interamente adottato

Riferimenti Normativi Italiani ed Europei

1. Normative europee che regolano il settore di conservazione e di distribuzione delle cellule e dei tessuti umani
  • DIRETTIVA 2004/23/CE DEL PARLAMENTO e DEL CONSIGLIO EUROPEO
  • DIRETTIVA 2006/86/CE DELLA COMMISSIONE EUROPEA del 24 ottobre 2006 - che attua la direttiva 2004/23/CE del Parlamento europeo e del Consiglio europeo per quanto riguarda le prescrizioni in tema di rintracciabilità, la notifica di reazioni ed eventi avversi gravi e determinate prescrizioni tecniche per la codifica, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e ladistribuzione di tessuti e cellule umani
  • DIRETTIVA 20015/566/CE DELLA COMMISSIONE EUROPEA dell’ 8 aprile 2015 - che attua la direttiva 2004/23/CE per quanto riguarda le procedure volte a verificare il rispetto delle norme di qualità e di sicurezza equivalenti dei tessuti e delle cellule importati dai Paesi non appartenenti all’UE.
  • Link alla Risoluzione del Parlamento Europeo: http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7-TA-2012-0320+0+DOC+XML+V0//IT
2. Normative italiane
La legislazione italiana consente la conservazione di sangue da cordone ombelicale per uso dedicato nel caso di famiglie a rischio di procreare figli affetti da malattie geneticamente determinate per le quali risulti scientificamente fondato e clinicamente appropriato l’utilizzo di cellule staminali da sangue cordonale.
  • Decreto 18 novembre 2009, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana il 31 dicembre 2009.
In tutti gli altri casi, il Ministero della Salute autorizza l’esportazione di campioni di sangue da cordone ombelicale per uso personale ai fini della loro conservazione presso banche operanti all’estero, secondo quanto previsto dall’ordinanza ministeriale del 26 febbraio 2009. Di seguito proponiamo le norme decretate negli ultimi anni che regolano la materia.
  • REP. ATTI N.62/CSR del 29/04/2010 "La conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie autonome di Trento e Bolzano" (file Accordo del 29-04-2010)
  • Decreto 18.11.2009 in GU 31.12.2009 (file Decreto del 18-11-2009)
  • O.M. 26.02.2009 "Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale". (file Ordinanza del 26-02-2009)
  • O.M. 04.05.2007 "Misure urgenti in materia di cellule staminali da cordone ombelicale". (file Ordinanza del 04-05-2007)